La notizia è stata base per le recenti decisioni prese dalle autorità aeroportuali americane e da quelle britanniche, che hanno sospeso l'accettazione di laptop, video player e tablet a bordo degli aerei, nei voli provenienti da otto paesi di area musulmana e da dieci degli aeroporti locali.
LE PROVE
Entrambe le agenzie hanno agito in base alle stesse prove raccolte dalla comunità dell' intelligence, sotto la convinzione che un attacco fosse imminente. I terroristi, stando alle testimonianze raccolte dalla Cnn, riescono oggi a smontare un apparecchio elettronico, rimuovere la batteria, installare l' esplosivo e poi rimontarlo usando semplici utensili domestici. I congegni sono ancora funzionanti, probabilmente alimentati da accumulatori di energia provvisori, e a prima vista non destano il sospetto degli ispettori. La carica dura abbastanza da permettere di passare l' ispezione.
L'IMBARCO
Una volta a bordo il laptop diventa invece un ordigno pronto ad essere azionato. Gli attentatori avrebbero messo le mani anche sulla stessa apparecchiatura di controllo in dotazione negli aeroporti, e conducono test per convalidare la dissimulazione. E' quest'ultima notizia che ha sparso l' allarme negli Usa e in Gran Bretagna, al punto di precipitare il bando all'imbarco in Turchia, Egitto, Arabia Saudita e Giordania.
A questi aeroporti la Gran Bretagna ha aggiunto il Libano e la Tunisia, che non figurano nella lista americana. Quest' ultima invece comprende anche il Kuwait, il Marocco, il Qatar e gli Emirati Arabi. La scelta dei paesi secondo le agenzie investigative americane, ha poco a che fare con la matrice religiosa che li accomuna, e più con la presenza di cellule terroristiche, abbinata ad una inaffidabile organizzazione della sicurezza.
LE INFILTRAZIONI
In alcuni aeroporti c' è un pericolo di infiltrazioni, in altri il rischio viene dal mancato coordinamento delle disposizioni di controllo a livello nazionale. Il primo caso che ha messo gli inquirenti sulle tracce dei nuovi sviluppi è stato un attentato sul volo da Mogadiscio a Djibuti nel febbraio dell' anno scorso.
Il terrorista era armato con un laptop nel quale l' esplosivo era stato piazzato al posto dell' hard drive che era stato rimosso, e l' apparecchio era stato introdotto sull' aereo con la complicità di un agente doganale che ha evitato il controllo. La detonazione è avvenuta a bassa quota, e per fortuna è servita solo a far volare il corpo del kamikaze fuori dalla carlinga. Diverso avrebbe potuto essere il risultato, se l' ordigno fosse stato brillare a piena altitudine.
GLI STUDI
Tra i gruppi jihadisti, al Qaeda in Yemen resta quello più avanzato nell' elaborazione di materiale esplosivo. Il loro maestro Ibrahim al Asiri è riuscito in passato a nascondere un ordigno all' interno del serbatoio di inchiostro di una stampante. La Cia e la Tsa temono che il bagaglio di conoscenze abbia potuto migrare fuori dai confini nazionali del paese arabo, e che sia oggi a disposizione di altri gruppi militanti.
Gli scali europei invece sono meglio protetti, sia per l' uniformità delle misure di controllo che per l' aggiunta di altri strumenti come i cani anti-bomba e le strisce tessili che raccolgono dagli indumenti e dagli oggetti anche tracce minime di esplosivo. E' per questo che i nostri aeroporti sono stati esclusi dal bando.
Fonte: http://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/allarme-cnn-terroristi-dell-isis-hanno-trovato-modo-144945.htm
Nessun commento:
Posta un commento